L'importanza delle fiabe





C’era una volta… è la frase che da sempre ci affascina, ci trascina e ci coinvolge in un mondo irreale, atemporale e per questo meraviglioso.


Un mondo popolato da creature immortali perché rimangono per sempre dentro di noi e diventano parte del nostro immaginario, soprattutto quando abbiamo voglia di evadere, di sognare anche ad occhi aperti o di sperare nel futuro e credere che qualcosa che migliori le nostre vite accadrà.

Fiaba è un termine spesso confuso con favola, ma la caratteristica principale della favola è che ha sempre ben espressa una morale e il suo scopo principale è quello di denunciare, attraverso l’ironia del narratore, ingiustizie sociali o ridicolizzare i difetti degli uomini e criticarne i vizi.

Al contrario la fiaba non ha una morale esplicita, ma un insieme di significati nascosti che risalgono ad antiche credenze, legate spesso a riti di iniziazione o a metamorfosi riguardanti il passaggio dell’uomo dall’età infantile a quella adulta.

Ha per protagonisti uomini, fanciulle o bambini che spesso devono superare una serie di difficoltà, ma anche maghi, streghe, fate, orchi, folletti che rappresentavano per lo più ciò in cui credevano le società primitive riguardo il carattere magico-fantastico dei fenomeni naturali.

Altra sua particolarità è che ha sempre un lieto fine per invitare alla bontà, alla correttezza nei rapporti, a mantenere fede alla parola data, perché alla fine si viene sempre ricompensati.

Le fiabe possono essere istruttive e rivelatrici circa i problemi interiori degli esseri umani e proporre le giuste soluzioni alle loro difficoltà. Ad esempio suggeriscono che una vita gratificante e positiva è alla portata di ciascuno nonostante le avversità, ma soltanto se si è disposti a lottare e a cercare la propria identità nel mondo.

Infatti chi è troppo timoroso e di mentalità ristretta per mettere a repentaglio se stesso in questa importante ricerca, deve accontentarsi di un’esistenza monotona o di un destino ancora peggiore. 

I personaggi e gli eventi delle fiabe dunque personificano e illustrano i conflitti interiori, ma suggeriscono in modo estremamente sottile la loro soluzione.

Alla fine della storia l’eroe riesce a superare tutte le difficoltà incontrate lungo il suo percorso, rimanendo fedele a se stesso o le attraversa raggiungendo la sua autentica individualità; diventa padrone di sé, una persona autonoma che non prevarica sugli altri, perché la maturità consiste nella capacità di governare se stessi con saggezza e di conseguenza vivere felici.

Dai primi del Novecento le fiabe sono arrivate nelle sale cinematografiche, nelle versioni abbastanza fedeli a quelle popolari.

Nei cosiddetti “classici Disney” sono stati però notevoli i cambiamenti rispetto alle versioni classiche e questo le ha rese a volte simili a favole, perché vi sono animali che parlano, cantano e agiscono come esseri umani, ma che hanno il ruolo di aiutanti del protagonista o gli regalano saggi consigli.

In realtà servono ad attenuare i lati più oscuri e spaventosi delle storie, offrendo finali rassicuranti a tutto il pubblico, come vuole ogni fiaba che si rispetti. 

Negli ultimi anni c’è stata una profonda tendenza a rivisitare le fiabe in chiave ironica, epica, dark o gotico-horror; versioni che hanno conquistato il pubblico grazie anche agli effetti speciali e al 3D. La fiaba affollata di streghe, lupi affamati e troll, gode di una vera e propria rinascita da quando le meraviglie in computer graphics rendono tutto possibile.

Tra i tanti vanno sicuramente menzionati Alice in Wonderland, Cappuccetto Rosso Sangue, Biancaneve e il cacciatore e Maleficent, film di successo che hanno dato il via a tutta una serie di rivisitazioni e storie successive completamente inventate.

Image credit empireonline.com

La fantasia dei bambini di un tempo lascia spazio alle straordinarie possibilità di entertainment del cinema commerciale contemporaneo che rende vero tutto ciò che avevamo sempre solo immaginato.

Il cinema sembra essersi ricordato che tutti i grandi sono stati bambini almeno una volta e per questo non è importante quale fiaba si scelga di raccontare, ma come raccontarla per ottenere la produzione di film non più rivolti unicamente al mondo dei più piccoli, ma per tutti.

La fiaba sullo schermo vive un'incessante trasformazione. Oggi non si conoscono quasi più le fiabe nella loro versione originale, ma si pensano vere quelle che vengono riproposte al cinema o in televisione, spesso semplificate o private dei loro contenuti più profondi, per dar vita a nuove versioni che privilegiano lo spettacolo al significato.

Chi ama le fiabe a volte ha anche l'opportunità di vedere come la storia è continuata dopo l'inevitabile lieto fine.

Nei vari sequel proposti, i protagonisti sono cresciuti o sono del tutto nuovi, ma restano alle prese con streghe, orchi, matrigne cattive, lupi famelici, fate e draghi, perpetuando la lotta del Bene contro il Male, per raccontare le paure e i desideri di tutti.

Allo stesso modo le versioni dark o gotico-horror con cui vengono rivisitate con grande successo le fiabe classiche, raccontano storie note ma nelle quali eroi ed eroine sono andati avanti con le loro vite, sanno cavarsela nelle situazioni più difficili e hanno linguaggi nuovi, accessibili ai giovani che tanto amano gli effetti speciali.

Molti autori e sceneggiatori si sono accorti così che anche i serial televisivi incentrati sulle fiabe vincono nelle gare degli ascolti: Once upon a time, trasmesso in Usa nel 2011 e un anno dopo in Italia, ne è un esempio.


Il mondo incantato delle fiabe non appartiene più quindi al passato, ma rivive attraverso strumenti più moderni e di largo utilizzo.

I media ricreano, grazie all’espediente tecnologico, la meraviglia, l’incanto e la paura che da sempre hanno suscitato le fiabe e rappresentano al meglio l’unico universo dove i sogni possono avverarsi e dove alla fine il Bene trionfa, per questo non se ne potrà mai fare a meno.

La fiaba dallo schermo parla a tutti attraverso la sua magia, trasmettendo emozioni e il suo ruolo è quello di tenere aperto un varco verso il possibile, un cammino verso la speranza.

Le fiabe oggi non servono più per addormentare i bambini, ma per risvegliare la coscienza degli adulti.

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