Il Castello Invisibile


La mia grande passione per anime e manga ha sviluppato in me anche un forte interesse per il Giappone, per la sua cultura e per quella lingua. Mi sono avvicinata alla narrativa giapponese leggendo romanzi che esplorano svariate tematiche universali, con ambientazioni e atmosfere però tipicamente nipponiche.

Per chi come me ha conosciuto la bellezza del Giappone e per quelli che sognano di andarci, queste letture certamente contribuiranno a far conoscere e apprezzare maggiormente ogni aspetto del Sol Levante. Sono racconti di vario genere, ricchi di storia, mistero, leggende e tradizioni che affascinano e trascinano in un mondo sicuramente diverso da quello che noi conosciamo.

Quello che vi propongo è un romanzo che appartiene al genere fantasy, ricco di alterazioni spazio-temporali, un tipo di narrazione che piace moltissimo in Giappone.

Fenomeno editoriale da oltre mezzo milione di copie vendute in Giappone, Il castello invisibile è un romanzo giapponese di Mizuki Tsujimura, edito DeA Planeta Libri.

Nel 2018 si è aggiudicato il Japanese Bookseller Award, assegnato dall’associazione dei librai indipendenti.

In Italia la Dynit ha pubblicato il manga basato sull’omonimo romanzo e al momento sono usciti quattro volumi dei cinque che compongono la serie, mentre il trailer dell'adattamento anime è visibile su Every Anime.

"Una favola moderna per tutti coloro che amano i film di Miyazaki e la magia delle storie al confine tra incubo e sogno".


Il castello invisibile Ã¨ un racconto di speranza e di rinascita che affascina, coinvolge ed emoziona fin da subito.


La storia è incentrata su Kokoro Anzai, una ragazzina delle medie che trascorre giornate intere nella sua stanza per placare il suo disagio interiore.

Infatti Kokoro non riesce più ad andare a scuola perché è presa di mira dai bulli della sua classe.

Inaspettatamente però un giorno lo specchio della sua camera inizia a brillare di una luce accecante che la rapisce e la trascina in un’altra dimensione.

Attratta da quel bagliore, Kokoro ne attraversa la superficie trovandosi catapultata in un luogo magico: un castello abitato da una misteriosa bambina con la faccia da lupo e da sei "Cappuccetti Rossi", ragazzini che, come lei, si sono ritrovati lì.


Insieme a diverse fiabe occidentali, che vengono nominate nel racconto, lo specchio è l’elemento chiave: un chiaro riferimento ad Alice Attraverso lo Specchio di Lewis Carroll.

Al posto del bianconiglio c’è la Bambina Lupo, Alice è rappresentata da Kokoro e da tutti gli altri che, insieme a lei, sono guidati verso un mondo fantastico.


L'emblematica figura della Bambina Lupo, sempre sfuggente e misteriosa, è un personaggio davvero difficile da interpretare e che non lascia trapelare nulla circa gli sviluppi della storia. 


Dopo un primo momento di smarrimento e anche di paura, è lei che decide di dare una spiegazione ai ragazzi:

“Da questo momento potrebbe iniziare un’avventura meravigliosa in un mondo diverso".


È una sfida che viene loro proposta, con tanto di regole ed eventuali punizioni se queste verranno violate: Kokoro e gli altri potranno scoprire che cosa li ha portati fin lì e perché solo accettando di partecipare.

I ragazzi devono cercare una chiave che apre la stanza dei desideri, all'interno della quale, chi l'ha trovata, potrà esprimere un suo desiderio. Immediatamente dopo il castello smetterà di funzionare, tutti i ragazzi non potranno più arrivarci, si dimenticheranno della sua esistenza e di tutto ciò che è successo. 

Per trovare la chiave ed esaudire il proprio desiderio hanno dodici mesi di tempo.

 

Il castello diventa ben presto per Kokoro e gli altri l’unico posto in cui poter esistere serenamente.

(Il nome, Kokoro, in giapponese significa “cuore” ma anche “mente”; una metafora perfetta per descrivere il malessere che la tormenta).


Alcune situazioni che si presentano ai ragazzi, possono risultare estremamente difficili da sopportare, gestire e superare per la loro adolescenza introversa, ma tutti hanno il loro modo di approcciarsi alla sfida e il loro desiderio segreto da far avverare.


I capitoli sono divisi per mese e questo rende la lettura ricca di phatos perché lo scadere del tempo si avvicina ad ogni pagina. Scoprire dove porta il nuovo capitolo o cosa hanno da nascondere i personaggi, sia riguardo alla loro vita reale che al desiderio eventuale da esprimere, si fa sempre più interessante.

Poco alla volta emergono le storie personali dei ragazzi e il loro modo di agire rivela verità e connessioni inaspettate. 

Viene dato spazio ai pensieri più profondi e nascosti attraverso le loro riflessioni o più semplicemente con il parlarne finalmente insieme. Infatti il motivo per cui sono stati scelti proprio loro per entrare nel castello, è il loro volontario isolamento dal resto del mondo, per cause legate all’ambiente famigliare e sociale, ma ora la sfida li costringe a comunicare tra loro. I ragazzi arriveranno addirittura a dimenticarsi l'obiettivo della sfida, perché riterranno più bello stare insieme e relazionarsi, per sbloccare così le loro insicurezze, affrontarle e diventare più consapevoli e quindi più forti.


La comprensione e il sostegno che si crea tra la protagonista e i suoi compagni di viaggio stabilisce una forte empatia con il lettore, affascinato dal volerne sapere sempre di più su di loro.

Un racconto per tutti e non solo per chi ha provato sulla propria pelle o vede negli altri queste difficoltà.  


Il ritmo narrativo è pensato per rispecchiare lo stato d'animo dei protagonisti e la trama procede lungo un percorso preciso, ricco di svolte e colpi di scena, con un finale poetico e commovente, del tutto inaspettato.


La storia è drammatica e incantevole al tempo stesso. Avvolge il lettore portandolo a riflettere sul valore dell’amicizia, sui sogni che animano le menti e su come le esperienze vissute in giovane età influiscano sulla vita futura: tematiche che per certi aspetti sento personalmente vicine.


Spesso accade di leggere qualcosa che ci aiuta proprio nel momento del bisogno: i problemi legati alla scuola e le difficoltà da affrontare man mano che si diventa grandi, sono battaglie personali da combattere per sconfiggere quelle paure che ci isolano ingiustamente dal resto del mondo.

Quando non si viene ascoltati ci si sente incompresi, trascurati o peggio ancora ignorati.

Non c'è vergogna nel fallire e chiedere aiuto, l'importante è affrontare sempre ciò che ci spaventa e rendersi conto di quanto bene può fare tendere una mano a chi sta soffrendo.

Serve una giusta dose di coraggio per accettare se stessi e i propri limiti, cercando il più possibile di capire che non si è mai completamente soli e che sfuggire la realtà serve solo momentaneamente, per trovare una luce nell'oscurità ed evitare che il "Lupo" possa raggiungerci.

Image credit: newsintheshell.it



 

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